Jacques Lacan, Ancora.

"l'inconscio non è che l'essere pensa, l'inconscio è che l'essere, parlando, gode, e, aggiungo, non vuole saperne di più.
Aggiungo anche che questo vuol dire non sapere assolutamente niente".


J. Lacan, Il Seminario XX, Ancora.


2 dic 2013


Al di là dell’odio: la logica del pas-tout e il lavoro in istituzione.

Lavoro come psicologa in una centro antiviolenza a gestione provinciale nato nel 2009. Si tratta di un luogo adibito ad accogliere donne che vivono una situazione di violenza (fisica, psicologica, sessuale o stalking) e di fornire, su richiesta delle stesse, consulenza legale e/o psicologica, costruendo insieme a loro, ove possibile, un progetto personalizzato per l’uscita dalla situazione di disagio.

‘Odio’ è una parola che sentiamo di frequente durante i colloqui ed è in generale un significante che accompagna spesso il discorso sociale e mediatico sulla violenza di genere. Non si tratta però solo di ‘Uomini che odiano le donne’, come gli omonimi libro e film, ma di una modalità di far fronte al proprio reale, che riguarda uomini, donne e operatori.

"L’odio come passione dell’essere è infatti, innanzitutto, odio per il linguaggio come luogo dell’alienazione significante che impone al soggetto una perdita inaggirabile d’essere…..", per cui si tratterebbe di un vero e proprio odio per la mancanza ad essere. La passione per l’essere e per la sua preservazione motiva, per esempio, il sadismo di certi ossessivi all’interno della vita amorosa. Umiliare il partner, fargli del male o semplicemente mortificare ogni suo progetto di vita non è altro che un modo per rimproverarlo di aver introdotto nel soggetto la dimensione della mancanza ad essere.

Di fatto, l’odio è la passione che più di tutte tende a toccare il reale dell’Altro, "…un odio solido, è qualcosa che si rivolge all’essere..", dirà Lacan qualche anno più tardi. Se l’odio è effettivamente "..quello che maggiormente si avvicina all’essere che io chiamo ex-sistenza", non è forse lecito considerarlo un modo di trattare il reale o meglio di cancellarlo?

Le formule della sessuazione di Lacan ci mostrano che le donne sono più vicine al reale in quanto hanno accesso a un godimento che non s'inscrive nella legge fallica, in questo senso dice Caroz: "Le donne sono vittime di violenza perché la logica del tutto, quando non è intaccata, non può che essere devastante per la logica del non-tutto. L'impotenza della logica del tutto a versare nell'universale le singolarità dei modi di godimento, conduce l'agente del fallo a utilizzare le armi per richiamare all'ordine il femminile. "

Monribot, nella giornata studio tenutasi a Rimini il 18/02/12 ha parlato di tre sorgenti dell’odio: il reale, S (A), e il non tutto. Se la versione dell’odio legata all’oggetto la possiamo situare spesso nell’uomo, l’odio del non tutto o di S (A) concerne uomini e donne; si odia ciò che non si comprende e il lavoro dell’amore verrebbe a trattare proprio quest’ odio fondamentale.

Alcune donne, dopo anni di percosse, si sono rivolte al centro antiviolenza, non a seguito dell’ennesimo maltrattamento o dell’episodio particolarmente feroce, come ingenuamente si potrebbe immaginare, ma quando scoprivano che il loro partner le aveva tradite. C’è come dire una persistenza delle donne a identificarsi attraverso l’amore: data l’impossibilità ad essere la donna, questa domanda viene circoscritta all’essere l’unica donna del proprio uomo, rapporto esclusivo già vissuto in quel ravage madre-figlia, in cui il godimento oltrepassa il soggetto ed esula dal godimento fallico. Spesso queste donne si accorgono che questa modalità di amare, senza regole, senza compromessi e senza limiti le mette in posizione di non essere più niente per l’altro, se non uno scarto maltrattato. Laurent nell’articolo Posizioni femminili dell’essere dice: "la falsa soluzione del masochismo femminile consiste nel volere, tra tutto e il niente, assicurarsi un posto nel fantasma dell’uomo. E’ una soluzione falsa perché la verità della posizione femminile non è di essere tutto o niente ma di essere altro per un uomo."

Un uomo per una donna può diventare la sua devastazione, il suo partner-ravage, dove " la devastazione è l’altra faccia dell’amore, è il ritorno della domanda d’amore, ciò vuol dire che è come il sintomo, ma ha un indice infinito"; come suggeriva Monribot, la radice dell’odio è la stessa radice del ravage, si tratta di nominare qualcosa di innominabile. Ma un uomo per una donna può anche essere il relè affinché la donna diventi quest’Altro per se stessa come lo è per lui. Come? Attraverso la parola d’amore.
Maura Gaudenzi

 

11 nov 2013



ATTIVITA DELLA SEGRETERIA SLP DI RIMINI TEMA DELL'ANNO

UN REALE PER IL XXI SECOLO


Cari colleghi, cari amici,
vi ricordiamo che
:

MERCOLEDI 20 NOVEMBRE DALLE ORE 20.45 ALLE 22.45 IN VIA DEI MILLE 34 a RIMINI

si terrà il terzo incontro di Segreteria con il seguente tema:


"Evento di corpo" Monica Febres-Cordero de Espinel  Papers n. 3
"Un reale, un amore, nel XXI secolo". Celine Menghi    Papers n. 4


LETTURA 
Pierangela Pari psicologa psicoterapeuta, partecipante SLP

LETTURA   Loretta Biondi psicologa psicoterapeuta membro SLP


DISCUTONO   Nicola Rosti Filosofo e Musicista

          Domenico Cimino               psicologo partecipante SLP

Cordiali saluti,
Adriana Isabel Capelli
Omar Battisti
Gabriele Pazzaglia

per la segreteria SLP di Rimini


25 ott 2013


Sintomo e reale, una relazione d’amore?
Una lettura di due testi di Papers 0 e 1
Come fare sintomo del reale? e L’amore e il reale.
Dai due titoli, questo: “Sintomo e reale, una relazione d’amore?”.
 

Vorrei segnare alcuni punti del lavoro di segreteria portato avanti nella serata del 23 ottobre a Rimini, cercando di includere quanto avevo esposto con ciò che mi pare ne abbia fatto seguito.

Sintomo e reale arrivano ad avere una relazione tra loro seguendo una temporalità d’apres-coup, dopo taglio, come ricorda Troianosky: «è stato in un secondo momento» anche se «ciò ex-sisteva da molto tempo». Qualcosa di reale si presenta fin da subito ma solo più tardi prende questa dimensione: reale come termine che Lacan inventa per nominare qualcosa che non ha nome, non si può dire e che occorre contestualizzare per circoscrivere. Non si tratta di una dimensione supplementare alla Verità, al Sapere e al Senso, ma è fuori serie, quasi come un effetto che non può prodursi, direi metaforicamente, nella stessa catena… di montaggio. Ciò che si produce su quella linea rimanda alla speranza de L’interpretazione, l’ultima parola che dice il vero sul vero, speranza che confonde le acque e crea difficoltà nella pratica. Un evento per me: a scuola con una prof. intervengo su un punto dicendo che quel ragazzo agisce in modo inconsapevole così che il ragionamento lì non serve. Emerge la sorpresa della prof e la mia perplessità di fronte a questa sorpresa: solo dopo mi si impone la questione della mia supponenza, l’illusione di sapere una verità che ella ignora. Un altro modo di trattare per me il punto di angoscia implicato nella vicenda. Un breve rimando: «il soggetto è sempre e soltanto supposto» (J. Lacan, Seminario XXIII pag. 47), si tratta del soggetto supposto sapere? Il reale come necessario allora si impone per tenere aperto il problema di come orientarsi nella pratica attuale, dove, scrive la Troianosky, il luogo simbolico è diverso dai tempi di Freud e Lacan così che i sintomi sono offerti dal soggetto alla scienza per essere subito risolti oppure corretti dalla tecnica. Il transfert diventa il campo proprio in cui possono prendere un’altra strada, strada che si presenta anzitutto secondo la via dell’amore. Di che amore si tratta? Del sentimento comico che Naveau riprende dal Seminario V di Lacan intorno a La scuola delle mogli di Molier? Un amore da commedia: un amore da ridere, dove tutta la verità non toglie l’inganno di fondo, credere che ciò che è stato non poteva che essere così, che l’incontro era predestinato, quando invece arriva come arriva, senza sorprese ed inaspettato. Il transfert è allora un nuovo amore rispetto a ciò? Si tratta invece di un amore che cede il posto al sapere? Invece di giocare direttamente la partita ci si interessa a scoprire secondo quali regole la si gioca. Invece di esigere la prova d’amore si prova l’amore, si esige la sua prova del nove per verificare dove e quando i conti non tornano. Di fronte a ciò si tratta di «un certo coraggio» di fronte a quello che nei conti non può che non tornare? La parola coraggio può portare fuori strada, verso un ideale da seguire ma non si può trattare di questo. Sarebbe interessante allora indagare l’atto e il coraggio, come due termini da mettere in tensione e questione.

Due versione dell’amore dunque e due versioni della psicoanalisi, come riporta Bruno De Halleux nella testimonianza di passe Il gioco dell’amore e del caso: una versione triste che si incaglia davanti a ciò che Laurent chiama «lasciare il tavolo del “gioco dell’amore e del caso” racimolando il sapere che si è acquisito sul proprio godimento e a cedere la armi dicendo: “sarà sempre così”», e una versione allegra della psicoanalisi dove «sapere se si ama o se si odia ed essere conseguenti alla decisione che si prende. […]. È una concezione della psicoanalisi nella quale non si ritira la propria puntata, in cui si continua a giocare con l’Altro» dove «si resta attaccati a un’altra parola rispetto alla parola d’amore, si resta attaccati al filo della parola e all’impegno in questa parola».

                                                                                                                      Omar Battisti

22 ott 2013

ATTIVITA DELLA SEGRETERIA SLP DI RIMINI
Tema dell'anno

UN REALE PER IL XXI SECOLO

 
Cari colleghi, cari amici,
vi ricordiamo che 
          
MERCOLEDI 23 OTTOBRE 2013 DALLE ORE 20.45 ALLE 22.45
IN VIA DEI MILLE 34 A RIMINIsi terrà il secondo incontro di Segreteria con il seguente tema:Come fare sintomo del reale? Leonora Troianovski   Papers n.0
L'amore e il reale Laure Naveau      Papers n.1



LETTURA
Omar Battisti
psicologo, psicoterapeuta, partecipante SLP

DISCUTONO
Maura Gaudenzi
psicologa

Sara Tentoni
psicologa
Cordiali saluti,

Adriana Isabel Capelli
Omar Battisti
Gabriele Pazzagglia

per la Segreteria SLP di Rimini

4 ott 2013

Ciò che non inganna, a cura di Loretta Biondi e Emanuela Radi, Panozzo editore, Rimini 2013
 
Dedicato al  Seminario X di J. Lacan “L’angoscia”, tenuto negli anni 1962-1963, questo è il terzo volume della collana promossa dall’Antenna del Campo freudiano di Rimini. 
Il concetto di angoscia è quanto mai pertinente all’attualità del vivere di ciascuno. Oggi, in un tempo in cui Godere è un imperativo, ogni campo è tanto mobilitato a negare fino a neutralizzare questo affetto, da mortificarsi nel mare degli oggetti di consumo. Lacan, proprio nell’affrontare il problema dell’angoscia, ne coglie il suo aspetto positivo: essa è la via privilegiata per accedere al reale, a quell’al di là del significante che si fa “resto”: egli lo chiama oggetto a. L’oggetto che causa il desiderio. Ecco, dunque, di nuovo, ma con una nuova lettura, il tema della sessualità, della sessualità femminile e maschile. Cosa infatti angoscia più l’uomo di una donna che desideri e la donna un vero desiderio dell’uomo? Ognuno filtra l’esistenza attraverso il proprio fantasma ed il fantasma mostra l’Altro sesso in un punto singolare, insegna Lacan.
 
Le lezioni tenute da Miquel Bassols, Rosa Elena Manzetti, Pierre Skriabine, a commento del testo nell’anno accademico 2006-2007, aprono alla lettura del Seminario. Nella seconda parte i contributi della nostra comunità di lavoro sul tema. A concludere il volume la postfazione di Antonio di Ciaccia, curatore dell’edizione italiana del seminario, pubblicato da Einaudi nel 2007 e che in quell’occasione ne ha fatto, a Rimini, una memorabile presentazione.
 

13 set 2013

        
AVVIO DELLE ATTIVITA DELLA SEGRETERIA SLP DI RIMINI PER L’ANNO 2013/2014.
 
Tema dell’anno
UN REALE PER IL XXI SECOLO
 
 
Cari colleghi, cari amici
vi ricordiamo che:
 
Mercoledì 25 Settembre 2013 dalle ore 20,45 alle 22,45, in via Dei Mille 34 a Rimini,
si terrà il primo incontro di Segreteria con il seguente tema:
 
L’angoscia nell’epoca della trasparenza. Come liberarsi dallo sguardo assoluto?
di Rosa Lòpez (Papers n. 2)
Lettura di Adriana Isabel Capelli
psicologa-psicoterapeuta – membro SLP
 
Discutono
Omar Battisti
psicologo-psicoterapeuta , partecipante SLP
 
Gabriele Pazzaglia
psicologo, partecipante SLP
 
Cordiali saluti,
Adriana Isabel Capelli
Omar Battisti
Gabriele Pazzaglia
per la Segreteria SLP Rimini
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23 giu 2013

Allentare le maglie del discorso riabilitativo
Pazzaglia Gabriele





La questione di come applicare la psicoanalisi al di fuori dell’ambito della seduta analitica ha occupato la riflessione degli analisti fin dall’inizio. Si va dalla sua applicazione con la psicosi, all’intervento con i bambini ecc. Negli anni ’70 e ’80, dove la psicoanalisi era ancora uno dei punti di riferimento più seguiti anche nell’ambito del sociale, erano essenzialmente tre i modi di intervento. Uno era il filone della psicodinamica applicato in particolare alla psicosi. Il problema essenziale fu che però non si era trovato un metodo chiaro di applicare anche il metodo, e non solo i concetti, analitici. Il secondo modo era quello della supervisione di operatori di comunità e istituzioni. Qui il problema essenziale fu che l’effetto della supervisione era quello di produrre una sorta di iper "soggetto supposto sapere". Il terzo modo era quello di introdurre il setting analitico all’interno dell’istituzione sia attraverso colloqui individuali sia attraverso modalità di gruppo. Qui si creava l’effetto che sembrava che l’unica cosa importante fossero questi momenti, mentre tutto il resto era pura assistenza o contenimento. In sintesi come dice Gil Caroz: "…sono stati largamente descritti gli effetti controproducenti dell’identificazione all’analista all’interno di un’istituzione. Spostare il divano dell’analista nell’istituzione, in senso proprio e in senso figurato, sembra essere controindicato". In questo senso la prima cosa interessante che ho incontrato nel Campo freudiano è stato il concetto e l’esperienza della pratica a diversi. La seconda è stata la teoria dei cicli che ovvia al problema del tempo spesso determinato degli interventi sociali. Nello stesso tempo mi pare sia mutato l’atteggiamento nel confronti del discorso istituzionale in se. Mentre prima passava una sorta di necessità di informare tutto al discorso analitico, l’intervento di Goristiza a chiusura dell’ultimo congresso mondiale AMP segna una svolta chiara e, a mio avviso, salutare:


Ogni volta che ci sia una spinta verso l’esclusione" della psicoanalisi, cioè, un rifiuto del buco, dobbiamo rispondere con l’"intrusione" della psicoanalisi nella politica. Ma come? Con una politica della "modestia anti-universale", con una logica eterodossa dell’estimità, facendo ricordare ai politici che sempre c’è un buco, cioè, che c’è l’inconscio. Questo è il mio modo di capire ciò che Jacques-Alain Miller chiamò nel cosiddetto comunicato, "Attivare la potenza delle lacune". Perché, come egli stesso segnalò nel 2008 "….per gli psicoanalisti non servirebbe a niente proiettare la sua politica senza mediazione nell’universale, i suoi principi, la sua etica, rivendicando l’adesione di tutti, denunciando un mondo che sacrificherà ogni singolarità alla statistica".


Per circa 10 anni ho operato nelle scuole all’interno di quelli che vengono chiamati Servizi di consulenza psicologica o Sportelli ascolto. I Servizi si affiancavano ad altre attività presenti all’interno delle scuole come ad quelli forniti dall’Azienda Sanitaria Locale per i soggetti cosiddetti "segnalati" cioè per coloro che avevano diagnosi che andavano dai disturbi dell’apprendimento fino alle patologie di maggior rilievo. Qui vorrei soffermarmi proprio su due adolescenti, due ragazzine "segnalate", che si sono rivolte al Servizio di consulenza pur usufruendo già di questi interventi. Cosa venivano a domandare queste adolescenti che altrove non trovavano? In un caso una, con lieve ritardo, aveva bisogno di uno spazio per elaborare le sue difficoltà di rapporto con gli altri senza subito essere bombardata da soluzioni preconfezionate o indicazioni moraleggianti. Cosa che fece costruendo, ogni volta, delle sue soluzioni non certamente perfette ma consone a lei e alla situazione. L’altra, con una probabile psicosi, aveva la necessità di elaborare le conseguenze di un incontro traumatico con il padre che fino ad un certo momento della sua vita non aveva conosciuto. Dunque questi esseri parlanti chiedevano uno spazio dove domanda, bisogno e desiderio si potessero articolare. Dimensione che non sarebbe potuta avvenire se la loro domanda fosse stata subito o solo inserita nel discorso socio-riabilitativo che la avrebbe ridotta a bisogno da colmare, a deficit da sanare.

30 mag 2013

SEGRETERIA DI RIMINI DELLA SCUOLA LACANIANA DI PSICOANALISI


              mercoledi 5 giugno serata in preparazione del II
Congresso europeo di Psicoanalisi
PIPOL 6
6 e 7 luglio 2013 Bruxelles
Dopo l'Edipo
Le donne si coniugano AL FUTURO


        interventi di:

  MAURA GAUDENZI

                            psicologa, partecipante all'Antenna di Rn

          "Al di là dell'odio: la logica del pas-tout e il lavoro in istituzione"
 
 
 
        GABRIELE PAZZAGLIA
              psicologo, partecipante SLP

                 "Allentare le maglie del discorso riabilitativo".


Coordina             LORETTA BIONDI

                             psicoanalista, membro SLP



Discutono           EMANUELA RADI

                             psicoterapeuta, diplomata dell'IF


                             BARBARA PASINI
                             psicologa


Gli incontri si terranno in Via Roma 7, dalle ore 20.45 alle 22.45

Cordiali saluti
Adriana Isabel Capelli

19 mag 2013

SEGRETERIA DI RIMINI DELLA SCUOLA LACANIANA DI PSICOANALISI


Tema dell'anno

"CHE COS'E' IL REALE?"






Cari colleghi, 
mercoledì 22 maggio si terrà il secondo




 Incontro di lavoro sul seminario di J.-A. Miller


L'esperienza del reale nella cura analitica

in preparazione del congresso dell'AMP del 2014
"Un reale per il XXI secolo"




Interviene:


Isabel Capelli
psicoanalista, membro SLP



Discutono:

Gabriele Pazzaglia
psicologo, partecipante SLP


Adelia Natali
psicologa, allieva IF


Coordina

Antonella Del Monaco
psicoanalista, membro SLP




L'incontro si svolgerà dalle ore 20.45 alle ore 22.45 in Via Roma, 7 Rimini




Per la segreteria di Rimini
M. Antonella Del Monaco
Pierangela Pari
Simona Zaghini






3 apr 2013




SEGRETERIA DI RIMINI DELLA SCUOLA LACANIANA DI PSICOANALISI


Tema dell'anno

"CHE COS'E' IL REALE?"
in preparazione al Congresso dell'AMP del 2014


Cari colleghi, cari amici,
vi ricordiamo che mercoledì 10 aprile si terrà una




 Serata in preparazione del XI Convegno SLP

Milano - 11 - 12/05/2013


I resti sintomatici. La psicoanalisi di fronte all'al di là del terapeutico


Interventi di:

 
Omar Battisti
psicologo-psicoterapeuta, partecipante SLP
L'avvenire di un sintomo


Adelia Natali
psicologa, allieva IF
Tradita dal corpo



Coordina
Domenico Cimino
psicologo, partecipante SLP




Discutono

Barbara Pasini
psicologa

Loredana Zani
psicologa-psicoterapeuta, partecipante SLP



L'incontro si svolgerà dalle ore 20.45 alle ore 22.45, nella sede della Segreteria di Rn della SLP in Via Roma, 7 Rimini



Cari saluti
M. Antonella Del Monaco
Pierangela Pari
Simona Zaghini
per la Segreteria SLP di Rn 

18 mar 2013

SEGRETERIA DI RIMINI DELLA SCUOLA LACANIANA DI PSICOANALISI


Tema dell'anno

"CHE COS'E' IL REALE?"




Cari colleghi, cari amici,
vi ricordiamo che sabato 23 marzo si terrà il primo




 Incontro di lavoro sul seminario di J.-A. Miller

L'esperienza del reale nella cura analitica

in preparazione del congresso dell'AMP del 2014
"Un grande disordine nel reale, nel XXI secolo"


Interviene:


Daniele Maracci
psicoanalista, membro SLP



Discutono:

Loredana Zani
psicologa - psicoterapeuta, partecipante SLP


Adelia Natali
psicologa, allieva IF


Coordina

Isabel Capelli
psicoanalista, membro SLP




L'incontro si svolgerà dalle ore 10.00 alle ore 12.00, nella sede della Segreteria di Rn della SLP in Via Roma, 7 Rimini




Cari saluti
M. Antonella Del Monaco
Pierangela Pari
Simona Zaghini



27 feb 2013


Sono aperte le iscrizioni 
all’XI Convegno della
Scuola Lacaniana di Psicoanalisi

I resti sintomatici.
La psicoanalisi di fronte all’al di là del terapeutico 


11 e 12 maggio 2013
dalle ore 10 di sabato alle 14 di domenica

Sala degli Affreschi
Società Umanitaria
Via San Barnaba, 48 – Milano

Quota d’iscrizione:

 

21 feb 2013

Presentazione libro "Lacan e il femminismo contemporaneo"


                                                                          Con il patrocinio di

Segreteria di Rimini
Scuola Lacaniana di Psicoanalisi   

in collaborazione con

Assessorato Politiche di Genere


Invitano alla Presentazione del libro

Lacan e il femminismo contemporaneo

di Luisella Mambrini
psicoanalista, membro SLP, docente Istituto freudiano

Sabato, 2 marzo 2013 ore 17:00
Sala Civica Conferenze - Palazzo del Podestà
 Piazza Cavour - Rimini

Con la partecipazione dell’Autrice
Intervengono:
Nadia Rossi
Assessore Politiche di Genere del Comune di Rimini

Daniela Cornacchia
Giornalista Icaro TV

Coordina:
Simona Zaghini
Responsabile Biblioteca - Segreteria SLP di Rimini



4 feb 2013



SEGRETERIA DI RIMINI DELLA SCUOLA LACANIANA DI PSICOANALISI


Tema dell'anno

"CHE COS'E' IL REALE?"
in preparazione al Congresso dell'AMP del 2014


Cari colleghi, cari amici,
vi ricordiamo che mercoledì 6 febbraio si terrà una




 Serata in preparazione del Forum

Bologna - 16/02/2013


Il bambino oggetto della scienza

Interventi di:


Omar Battisti

psicologo-psicoterapeuta, partecipante SLP
Il bambino oggetto della scienza


Loretta Biondi
psicoanalista, membro SLP
Oggi, i bambini, negli...stadi, ma non solo


Coordina
Marianna Matteoni
psicologa, partecipante SLP



Discutono

Isabel Cappelli
psicoanalista, membro SLP



Simone Molari
psicologo



L'incontro si svolgerà dalle ore 20.45 alle ore 22.45, nella sede della Segreteria di Rn della SLP in Via Roma, 7 Rimini






Cari saluti
M. Antonella Del Monaco
Pierangela Pari
Simona Zaghini
per la Segreteria SLP di Rn