Jacques Lacan, Ancora.

"l'inconscio non è che l'essere pensa, l'inconscio è che l'essere, parlando, gode, e, aggiungo, non vuole saperne di più.
Aggiungo anche che questo vuol dire non sapere assolutamente niente".


J. Lacan, Il Seminario XX, Ancora.


15 nov 2011


SEGRETERIA DI RIMINI DELLA SCUOLA LACANIANA DI PSICOANALISI


Tema dell'anno

LA SCUOLA DI LACAN




Cari amici, cari colleghi,
siete tutti invitati a partecipare mercoledì 23 novembre alla


Serata del Cartello



Testimonianze di:

Maura Gaudenzi
Psicologa, allieva Istituto freudiano
      Debilità mentale e adolescenza
          
      Simona Zaghini
        Psicologapartecipante SLP
     Dei godimenti: frammenti di lettura del Seminario XX           


Coordina

Pierangela Pari

responsabile Cartelli - Segreteria di Rn della SLP

Discutono


§        Loredana Zani
Psicologa – psicoterapeuta, partecipante SLP


§        Emanuela Radi
Psicologa – psicoterapeuta.


L'incontro si svolgerà, dalle ore 20.45 alle ore 22.45, nella sede della Segreteria di Rn della SLP in Via Roma,7 Rimini.


Per la Segreteria di Rn della SLP
M.Antonella Del Monaco
Pierangela Pari
Simona Zaghini


3 nov 2011

Intervista ad Antonio Di Ciaccia sul Seminario XX "Ancora" di Jacques Lacan.

Curioso l'aforisma lacaniano “non c’è rapporto sessuale”...

     Ognuno di noi sa fin troppo bene che tra noi e i nostri partners le cose vanno e non vanno, le aggiustiamo e le soffriamo, a volte cerchiamo di far finta che tutto vada bene e a volte, anche senza volerlo coscientemente, le mandiamo in malora. Che cosa si viene a raccontare a uno psicoanalista? La risposta di Freud è ancora e sarà sempre attuale: si viene a raccontare il sintomo, ossia ciò di cui si soffre. Il sintomo impianta le sue radici nelle cose dell’amore e del lavoro - Liebe und Arbeit, come diceva Freud - che sono i due binari su cui corre. Parlare di sintomo nelle questione dell’amore e del lavoro vuol dire che l’essere umano non è sempre d’accordo con sé tra quel che fa e quel che vuol fare e non trova un accordo con il partner che ha e quello che vorrebbe. Quando Lacan dice che non c’è rapporto sessuale non si riferisce agli atti sessuali. Tutti sanno che ce ne sono a iosa. Vuol dire che, fondamentalmente, nella relazione tra due persone, ognuno, quando gode, gode dalla propria parte, con il proprio corpo, vuol dire che, per godere, ci si serve sì del proprio fantasma, delle proprie fantasie, ma queste, anche quando coincidono con quelle del partner, vanno per i fatti loro. Tra l’uomo e la donna, insomma, c’è qualcosa che fa ostacolo strutturalmente. Come ce la caviamo allora? Con l’amore, il modo che gli umani hanno per supplire al fatto che “non c’è rapporto sessuale”. Solo che non sempre l’amore si accorda con il desiderio sessuale, né il desiderio con il godimento. Tutto ciò dà quelle variazioni che fanno soffrire anche se non possiamo farne a meno.

La parola d'amore è solo un’illusione?

    Nella parola d’amore si realizza un godimento che non è un’illusione. Certo, il termine “amore” deve essere declinato. Prendiamo l'amore dei genitori per i figli. Si tratta certo di vero amore. Tuttavia quante volte si scopre che il genitore ama il figlio solo a condizione che il figlio risponda alle sue aspettative, all’immagine che si è fatto di lui. Ancora: quante volte una persona, che ama profondamente un’altra, scopre di amare, in quest’altra persona, solo qualcosa di sé che vede in lei, o un tratto di un padre o di una madre?















SERATE DELLA SEGRETERIA
 2011/2012
SUL FORUM DI MILANO 2011
19 ottobre 2011

I panni sporchi si lavano in casa (detto popolare)
LA CASA DOV'E'??? (Jovanotti-Questa è la mia casa-1997)
di Omar Battisti

"il concetto di non-rapporto merita di essere confrontato con quello di struttura" . Sintetizzo così: la realtà si fonda sull'esclusione di ciò che per ognuno è insopportabile e impossibile dire, ma dove non è operabile quest'esclusione, l'insopportabile viene in primo piano e la realtà con cui ognuno ha a che fare diventa impareggiabile e incondivisibile. Nella nostra epoca si assiste al paradosso che queste due dimensioni sono indistinguibili? Potrebbe essere un altro modo di considerare la confusione tra pubblico e privato? Ecco il legame con il Forum e il senso dell'esergo di questo lavoro.
La con-fusione è stato uno degli aspetti che si è presentato maggiormente nell'esperienza di tirocinio in una

2 nov 2011



COMUNICATO STAMPA

Amore domanda amore… encore

Il 4 novembre la psicoanalisi incontra la musica. In occasione del trentennale della morte di Jacques Lacan, a Rimini, presso l’Auditorium dell’Istituto Musicale “Lettimi” (Complesso degli Agostiniani, via Cairoli 44 alle 20:45) si terrà un incontro con il curatore dell’edizione italiana de “Il Seminario. Libro XX. Ancora” di Jacques Lacan edito da Einaudi, Antonio Di Ciaccia, Presidente dell’Istituto freudiano.
Alla presentazione del libro seguirà l’esibizione al pianoforte di Mattia Guerra, l’allievo dell’Istituto Lettimi vincitore del XVI Concorso Nazionale per Giovani Musicisti “Città di Camerino”. L’incontro verrà coordinato da Emiliano Visconti, libraio del Punto Einaudi di Rimini.

L’evento, organizzato dall’Antenna di Rimini in collaborazione con l’Istituto freudiano, ha raccolto il patrocinio della Provincia e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini e si svolge in collaborazione con l’Istituto di Alta Formazione musicale Giovanni Lettimi.

Il testo che verrà presentato ha rivoluzionato, nel panorama psicoanalitico, la concezione del godimento femminile e, più in generale, l’approccio della psicoanalisi al femminile. Femminilità che esce, dall’opera lacaniana, superando i confini della percezione che l’uomo ha della donna, come un non-tutto nel desiderio dell’uomo.

Il lavoro di Lacan, sapientemente curato da Antonio Di Ciaccia, rappresenta, quindi, un’assoluta novità nel campo psicoanalitico. Se per Freud il godimento si incentra tutto sulla funzione fallica, in questo Seminario Lacan apre un capitolo nuovo risolvendo una vecchia questione: il godimento fallico, rispetto al quale una donna si situa come non-tutta, ossia, non-tutta lì, non esaurisce il godimento, poiché c’è un godimento Altro, che è, rispetto al godimento fallico, supplementare. Ci sono persone che lo provano, ma che non sanno dirne nulla, come capita ad alcune donne o a dei mistici.

Nota per i redattori

Antonio Di Ciaccia: Presidente dell’Istituto freudiano per la clinica, la terapia e la scienza, psicoanalista membro dell’Ecole de la Cause freudienne, della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi, della Federazione Europea della Psicoanalisi e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi.