Jacques Lacan, Ancora.

"l'inconscio non è che l'essere pensa, l'inconscio è che l'essere, parlando, gode, e, aggiungo, non vuole saperne di più.
Aggiungo anche che questo vuol dire non sapere assolutamente niente".


J. Lacan, Il Seminario XX, Ancora.


21 feb 2011

VENERDI' 25 FEBBRAIO 2011 "Le donne e i sembianti" Carole Dewambrechies

Per il Ciclo di Conferenze dal titolo "Tra l'uomo e le donna", organizzato dall'Antenna del Campo Freudiano di Rimini e dall'Istituto Freudiano per la clinica, la terapia e la scienza, venerdì 25 Febbraio si terrà il seguente incontro: PROGRAMMA ore 20:00-20:30 Registrazione partecipanti ore 20:30-22:30 Le donne e i sembianti Docente relatore: CAROLE DEWAMBRECHIES, Bordeaux Psichiatra, Psicoanalista AME dell'AMP e dell'ECF,Docente della Sezione clinica di Bordeaux ore 22:30-23:30: Dibattito Docente relatore LORETTA BIONDI Psicoanalista della SLP e dell'AMP, Luogo: Sala degli Archi - Palazzo dell'Arengo - Piazza Cavour - Rimini

PAOLA FRANCESCONI presidente S.L.P. sul Convegno di Catania MODERNITA' DELLA PSICOANALISI

Paola Francesconi Modernità della psicoanalisi A differenza della medicina, che è diventata scientifica nell'ultimo secolo, e lo è sempre di più per i suoi mezzi tecnologici, ma esisteva anche molto prima, secoli prima dell'avvento della scienza, fino all'epoca di Moliére, come sappiamo da *Il malato immaginario*, la psicoanalisi non poteva venire alla luce prima che lo spirito scientifico animasse il mondo. Mentre la medicina è stata anche antica, la psicoanalisi può essere solo moderna, lo è nel suo stesso venire al mondo. Il principio freudiano della libera associazione comporta l'idea che una concatenazione di parole, apparentemente *libere*, sarà progressivamente soggetta alla determinazione della legge della propria struttura interna: ciò presuppone la fiducia nell'operatività dello spirito scientifico al di là dell'intenzione del soggetto. Freud è partito da lì, dal determinismo dell'inconscio. Certo, noi sappiamo che la psicoanalisi non è una scienza: il fatto che il soggetto della psicoanalisi sia lo stesso del soggetto della scienza non fa della psicoanalisi una scienza, ma implica che la psicoanalisi sia, come ci insegna Jacques-Alain Miller, una *conseguenza* del discorso della scienza, che si colloca in questa conseguenza, ed è questo che fa la sua modernità. Il tema del Convegno di Catania, Modernità della psicoanalisi, può venire inteso in questo senso, ovvero che la psicoanalisi nasce e si colloca sempre, in ogni epoca successiva all'avvento della scienza, in una consequenzialità rispetto alla scienza. In ogni epoca una modernità della psicoanalisi. Essa cesserebbe di essere moderna nella misura in cui si facesse paladina di ideali, di mitologi e, di posizioni regressive rispetto, ogni volta, all'attualità dell'operatività della scienza nel mondo. Un tema di cui abbiamo fatto un nostro punto centrale di riflessione, a partire da Lacan, il declino del padre, è, per esempio, uno degli effetti principali dell'azione scientifica nel mondo in cui viviamo. Effetti che si manifestano in vari registri, dall'incidenza che la scienza ha avuto nel rimaneggiamento della struttura della famiglia, del rapporto tra i sessi, oppure nel sociale, nell'omogeneizzazione del nostro mondo sul piano delle comunicazioni, economico, finanziario, e così via... Vedere la modernità nella clinica, nella cultura, nel sociale, come indica il sottotitolo del Convegno, vuol dire decifrare queste incidenze in ciascuno di questi ambiti e indicare il posto in cui può collocarsi la psicoanalisi per isolare il punto di reale che fa sintomo nel determinismo presupposto dall'azione scientifica, il punto irriducibile, di inciampo del determinismo. Vuol dire prendere le misure dal disagio della civiltà che la scienza comporta, vuol dire decifrare la società al punto in cui si trova come effetto del discorso della scienza, poiché la psicoanalisi non può situarsi fuori, chiamarsi fuori, per così dire, dalle conseguenze delle modificazioni indotte dalla scienza. Insomma, essa trova la propria ragione, ed anche *la ragione dopo Freud*, come dice il Lacan de *L'istanza della lettera nell'inconscio*, nell'indicare dove il reale fa sintomo nel discorso della scienza. E per fare questo, occorre prendere posto nelle sue conseguenze: non è possibile l'una cosa senza l'altra. La psicoanalisi non può proporre il ritorno a un umanesimo prima del discorso della scienza, il ritorno a un padre precedente alla sua dissoluzione. Se teniamo conto di questa definizione della modernità della psicoanalisi, potremmo darci come stimolo per il lavoro del Convegno l'interpretazione e la decifrazione di come ciascuno di questi tre ambiti (clinica, cultura, sociale), sia rimaneggiato, rimodellato, dall'incidenza del discorso scientifico attuale, e collocare in queste conseguenze la psicoanalisi e la sua capacità, a partire dalla sua esperienza, di isolare i punti in cui si segnala maggiormente il rischio di quella forclusione del soggetto che è sempre all'orizzonte dello sviluppo esponenziale della scienza contemporanea. Forclusione particolarmente evidente quando, nel terreno clinico, il ricorso alla chimica, o alla causalità biochimica, tende ad abolire il reale dell'essere parlante. __._,_.___

MODERNITA' DELLA PSICOANALISI nella clinica, nella cultura, nel sociale CONVEGNO NAZIONALE S.L.P. - Catania 11 e 12 Giugno 2011